Qualche consiglio per vacanze serene.

Che belle le vacanze!

Dopo un anno trascorso pensando al lavoro, le bollette da pagare, la macchina nuova da rateizzare, le tasse universitarie, i compiti dei figli, i pranzi di Natale e Pasqua, che bello poter dire a tutto ciò STOP e godersi finalmente qualche giorno per ricaricarsi e allontanare, giusto di qualche metro, i pensieri quotidiani.

E le buone pratiche legate al benessere psicofisico che abbiamo con tanta fatica guadagnato?

Non è stato semplice, ma quei venti minuti di meditazione giornaliera siamo riusciti a trovarli sempre, così come i quindici di allungamenti che ci sono serviti tanto durante l’inverno. Abbiamo preso l’abitudine di andare a dormire senza portare nella stanza il cellulare, né altri dispositivi elettronici che inquinano il nostro riposo notturno sperimentando addirittura due modalità di lettura! Di giorno leggiamo un libro su Kindle e di sera, a letto, con la complicità di una luce soffusa, uno fatto di pagine e carta, magari comprato sulla bancarella, felici di aver scovato quel tesoro a pochi euro.

Ma ora come si fa?

Abbiamo prenotato la stanza dell’albergo nella quale dormiremo in due/tre o addirittura in quattro. Come faremo a meditare? Come ci organizzeremo per gli esercizi di allungamento e soprattutto come potremo convincere gli altri a spegnere i cellulari di notte?

Una cosa alla volta.

Tutto si può fare e qualcosa invece non si farà e andrà bene lo stesso.

Alla meditazione cerchiamo di non rinunciare, ma non c’è bisogno di stare seduti sul tappetino o nel luogo dove siamo soliti farla anzi, cambiare sito è un bene, una specie di prova del nove per vedere se cambiando l’ordine degli addendi il risultato resta lo stesso. Se siamo in spiaggia, sediamoci sulla battigia, lasciamo che le onde lambiscano i nostri piedi e meditiamo così, semplicemente stando lì. Se abbiamo bisogno di chiudere gli occhi facciamolo, se ci sentiamo in imbarazzo con le persone intorno non chiudiamoli oppure infiliamo un paio di occhiali scuri e il gioco è fatto. In campagna e in montagna meditare è più semplice perché è facile trovare un luogo tranquillo nel quale rilassarci in solitudine.

E i nostri esercizi quotidiani?

Passiamo agli allungamenti. Quelli li possiamo anche saltare per un po’ di giorni perché in vacanza di solito camminiamo, ci arrampichiamo, nuotiamo e il corpo sperimenta così altri movimenti. Poi, una volta tornati a casa, sarà una coccola riprendere gli esercizi di prima.

Niente cellulare a letto, please.

Per quanto riguarda l’uso anzi, il dis-uso dei device durante il riposo notturno, dobbiamo cercare di essere un tantino inflessibili con chi dorme nella nostra stanza esigendo che vengano spenti durante la notte e riposti il più lontano possibile dal letto, magari in bagno.

Questione di abitudine.

So che può sembrare difficile chiederlo ma è un po’ come per il fumo; questione di abitudine. Le nostre mamme non chiedevano ai nostri padri di non fumare a letto (e spesso fumavano anche loro), poi pian piano questa è diventata la normalità e adesso ci sembrerebbe strano il contrario. Nonno diceva «Qualcuno deve iniziare a farlo. Inizia tu» quindi vi rivolgo il suo stesso invito.

E se il problema è quello di sapere l’ora perché l’indomani bisogna alzarsi alle sette per la partenza dell’escursione, vi consiglio l’acquisto di una sveglietta da viaggio, pratica, economica e discreta.

Buone vacanze!