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Anticipare o rimandare? Cosa ci fa stare meglio?

L’argomento di oggi è; anticipare o rimandare?

Per anni l’ho fatto. Ogni volta che stavo per godere di un momento di quiete, riposo, ozio o riflessione pensavo

“Ci sarebbe quella cosa da fare. Certo, la scadenza non è imminente, ma se la faccio prima è meglio. Anzi, se la faccio subito è perfetto.”

Così mi attivavo iniziando ad organizzare, programmare e compiere tutti i passi necessari per sbrigare ciò che mi sembrava saggio finire il prima possibile.

Sono cresciuta con una nonna che aveva in odio il procastinare

e se mi scopriva a guardare fuori dalla finestra per più di due minuti, chiedeva «Ma non hai niente da fare?»

In caso di risposta negativa da parte mia, provvedeva a fornirmi di una lista di impegni talmente lunga da farmi desistere dall’oziare in sua presenza.

 

Quindi fino a una decina di anni fa, il mio motto era “Se sono furba lo faccio prima di subito” e questo mi faceva sentire una tipa molto in gamba, efficiente e affidabile.

Poi accaddero due cose strane, a poca distanza l’una dall’altra.

La prima fu che da un certo momento in poi ogni cosa che facevo dovevo rifarla due o tre volte. Non perché la sbagliassi, ma perché le disposizioni cambiavano, specialmente nell’ambito lavorativo.

 

Mi veniva dato un compito da portare a termine entro una settimana, seguendo una data procedura, io naturalmente iniziavo subito e dopo un paio di giorni le indicazioni cambiavano. Quella cosa andava fatta in un altro modo e mi toccava ricominciare.

Lo stesso si verificava in altre situazioni.

Un amico mi chiese di aiutarlo ad organizzare una festa per il compleanno della moglie «Ma fai con comodo» aggiunse «Stiamo parlando del mese prossimo.»

Io, che comoda non c’ero mai stata, iniziai a cercare il luogo adatto, ad organizzare un menù che potesse piacere a tutti, a pensare al tema della festa… e poi l’amico mi comunicò che avrebbe festeggiato la moglie con un viaggetto romantico.

«Tanto non avevi iniziato di sicuro. Mancano ancora sedici giorni!» esclamò.

«Certo che no.» risposi affrettandomi a chiudere l’anta dell’armadio nella quale avevo già riposto cappellini e trombette acquistati in anticipo perché “Prima lo faccio, meglio è.”

La seconda stranezza avvenne in classe

quando una mia alunna mi chiese «Maestra, ma perché ci stiamo sbrigando a finire il programma di tutto l’anno entro aprile? Che dobbiamo fare da aprile a giugno?»

«Ripassiamo il programma. Ne avremo sicuramente bisogno.» risposi.

«Ne avremo bisogno solo se abbiamo corso troppo e ci siamo persi qualcosa. Se lo facciamo con il tempo giusto, non ne avremo bisogno.» concluse lei saggiamente.

Questi accadimenti mi fecero comprendere il grande tranello nel quale ero caduta.

Mi sbrigavo a fare le cose per avere più tempo per riposare, ma poi non mi concedevo di riposare perché le stesse cose andavano rifatte o perché ce n’erano altre da anticipare.

 

E soprattutto non vivevo mai nel presente. Ero sempre proiettata a ciò che dovevo portare avanti per fare quel che non era ancora il momento di fare.

 

Mi accorsi che la fretta aveva preso il sopravvento nella mia vita, privandomi del piacere di godere del momento presente, che poi era l’unico nel quale vivere.

Così, rallentando e vivendo nel qui e ora, mi accorsi che ogni cosa era diversa da quella che credevo.

Il sapore di una banana non era sempre uguale, in cielo non c’erano le stesse nuvole del giorno prima e il sorriso del giornalaio a volte era meno intenso perché sua moglie era malata e nei giorni in cui soffriva di più lei, soffriva di più anche lui. Me lo raccontò quando glielo chiesi, aggiungendo che ero stata l’unica a notarlo. Ciò mi permise di aiutarlo.

 

Ma questa è un’altra storia.

 

 

 

 

 

 

Milena Maggio
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6 Commenti

  • Graziella Redolfi

    Ma sai Milena che tutt’ora faccio così. Non mi piace fare le cose di fretta e così le comincio con molto anticipo, questo mi permette di farle con più cura. Ma a volte effettivamente esagero anticipando davvero troppo e come tu dici, capita che poi le regole cambino e io debba ricominciare tutto da capo. Così mi ritrovo ad aver sprecato tempo ed energie inutilmente.
    Dopo queste tue parole cercherò di portare più attenzione a questo mio comportamento così piano piano forse si modificherà naturalmente.
    Me lo ripeto spesso che il motto prima il dovere poi il piacere è una grande bugia che ci è stata insegnata fin da piccole ma è tempo di cambiare, è tempo di diventare grandi e di farle noi le nuove regole.
    Prima il piacere poi il dovere mi sembra un ottimo inizio 😉.
    Ciao, a presto 🌷❤️

    • Milena Maggio

      Ciao Graziella, ho dovuto lavorare molto anch’io (e tutt’ora lo faccio) per riuscire a liberarmi di una condizione imposta… da me stessa😂😂😂

  • elvira

    Cara Milena, anch’io spesso mi trovavo spinta a fare subito anche ciò che poteva aspettare, senza che ce ne accorgiamo forse vecchi condizionamenti come l’educazione, le abitudini di chi ci cresce dettano un comportamento che adottiamo e ci vuole una presa di coscienza per poterci accorgere che il nostro presente ci viene sottratto da quel senso di impellenza, ho imparato col tempo ad ascoltare la mia esigenza del momento mettendo al primo posto ad esempio la lettura del mio libro e posticipando le faccende domestiche e…. sapessi che sensazione piacevole di amor proprio, di cura di me, con il risultato che poi, appagata, mi occupo delle incombenze con spirito più leggero e meno frustrato.
    Prima succedeva che posticipavo la cose piacevoli e poi non c’era più tempo per me, che amarezza, sta a noi quindi ribaltare le cose, invertire l’ordine di importanza, regalandoci il gusto di vivere i momenti che ci spettano nel tempo che sentiamo nostro e la giornata cambia sapore.

    • Milena Maggio

      Io ormai applico il mantra “Prima il piacere e poi il dovere fatto con piacere”.

  • Roberta

    Si Milena, anche su questo argomento tanta saggezza, grazie ❤️nel mio caso tenevo a rinviare… vivendo col pensiero di quello che dovevo ancora fare. Per me la soluzione, almeno per alcuni contesti, è di farlo quando mi piace e non mi pesa… allora tutto riesce bene 😊

    • Milena Maggio

      Mi sembra un’ottima soluzione la tua😉

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