Non credete a chi la liquida come leggenda metropolitana.
Vi assicuro che esiste, eccome se esiste, un momento in cui qualcosa accade, qualcosa di impercettibile, giusto una sfumatura, che segna un passaggio da un’età a un’altra.
C’è un numero preciso, 60.
E non sono 60 sfumature di grigio, per niente!
Sono piuttosto 60 piccole rotture di scatole.
A latere
A 60 anni si resta un po’ indietro rispetto a ciò che sta intorno. Non si diventa mica rimbambiti di botto, questo no.
Ma si comincia con il chiamare “coso” e “cosa” una quantità di persone, animali, luoghi, registi, attori.
“Ieri ho visto al cinema “La penultima sera di fuoco” il film di Coso, quel regista sposato con Cosa. Bello eh! Tratto dal best seller di Ernesto Qualcosa che ha vinto il premio Strega l’anno scorso.
Mi sembra”
Ecco, la situazione è questa.
Niente di che, ma è come un’allerta meteo che ti risuona nel cervello mentre fuori il cielo ti sembra perfettamente terso.
Non vedi gli oggetti a latere, quelli centrali sì, tipo il titolo scemo del film o del programma televisivo ma i nomi, quelli proprio no.
Vai a chi?
Poi ci sono le gambe, le prime a ribellarsi al comando semplice semplice di “Vai!” restando ancorate al luogo dal quale il cervello si è già allontanato, creando così una pericolosa voragine spazio temporale tra ciò che si pensa di aver raggiunto e la mattonella del pavimento sulla quale si è rimasti.
Si finisce con il cercare la passata di pomodoro tra le pagine della guida delle Marche consultata prima di accorgersi che è ora di preparare la cena.
La guida delle Marche è un altro sintomo. Fino a qualche mese prima era la guida della Turchia. Com’è potuto accadere? Lo so io, lo so. Tutto è iniziato con l’innocente frase “Ma in fondo l’Italia è così bella!”
Io però la penso diversa
Secondo me non si tratta di rimanere indietro ma di fare spazio. Ho visto tanti film, letto tanti libri, ascoltato migliaia di canzoni.
Adesso ho bisogno di pulizia, di luoghi sgombri anche nella mente. Ho necessità di cogliere solo il frutto e non tutto il ramo.
A tal proposito ricordo uno scambio di battute tra Scherlock Holmes e l’aiutante Watson (personaggi letterari creati dalla mente di Arthur Conan Doyle, sempre sia lodato)
In quella discussione Watson si stupiva del fatto che Holmes, pur essendo un fine osservatore, un uomo di certa cultura, non sapeva che fosse la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa.
Con fare scandalizzato Watson glielo fece notare ma l’altro, per nulla infastidito, rispose che tale conoscenza non gli era mai servita nelle sue indagini e che il giorno in cui avrebbe avuto necessità di saperla, l’avrebbe saputa.
A 60 anni funziona proprio così;
“Mi serve? Lo tengo a mente. Altrimenti no.
E non è che dimentico le cose, faccio decluttering nella mente”
Viva le App dei compleanni!
Per ricordare i compleanni di amici e familiari c’è l’app sul cellulare, per gli impegni il calendario digitale, per non dimenticare idee buone prendo appunti sulla funzione ‘note’ del mio tablet e di sicuro nemmeno gli attori si ricordano il mio di nome anche se di alcuni non perdo un film da quarant’anni.
Sono proprio al centro
Non mi sembra di essere indietro.
Piuttosto sono proprio al centro.
Al centro del mio mondo.
Al centro dei miei affetti.
Al centro dei miei desideri.
Al centro delle mie emozioni.
Al centro del mio tempo che è esattamente questo che sto vivendo Qui e Ora, al meglio che posso.
E di tutto ciò che sta a latere… chissenefrega!
12 Commenti
E vabbè, a passo con il ns sentire facciamo spazio nella ns mente e nell’ animo. Concediamoci l’ essenziale!
Più che concedercelo. Scegliamo di volere l’essenziale 😂.
Quanto mi piace ciò che dici: pacifica l’anima e accetti i tuoi limiti❣️🙏🏼🌻grazie Milena
Nel momento stesso in cui accetti quelli che ti sembrano limiti…scopri che non lo sono affatto.
Sono diventate preziose risorse. Felice sera Rosanna e grazie del tempo dedicato.
Ma quanto mi ritrovo 😂e godo del “qui e ora”..Grazie Milena 🙏🥰
Grazie a te del sentire condiviso😉
Se non serve…lo posiamo.
Che ora si viaggia più leggere.
E non parlo solo di cose materiali.
Pure di pesi mentali e persone che prendono spazio e tolgono pace.
Un abbraccio cara amica ❤
E infatti, facciamo spazio all’essenziale e diventiamo minimalisti dell’anima😘
Come sempre le tue parole hanno una saggezza pacificante, grazie Milena ❤️
A Roma si dice “a una certa ci devi fare pace”😂
Brava Milly👏
Grazie Stefi bella🥰