Il libro di oggi, un altro di quelli che mi ha cambiato la vita, in realtà è anche un film anzi, è soprattutto un film che amo profondamente, sul quale ho pianto più e più volte. È soprattutto una storia d’amore (ma quale storia non è d’amore?).
La storia di due persone che si incontrano in età adulta e per quattro giorni vivono un sentimento che segnerà profondamente le vite di entrambi. Avete indovinato di quale libro/film sto scrivendo? Lo so che molti di voi a questo punto avranno già compreso.
“I Ponti di Madison County”.
Il libro è stato scritto da Robert James Waller e il film diretto e interpretato dal grande Clint Eastwood con Meryl Streep, attrice per la quale fatico a trovare aggettivi che possano descrivere la sua bravura.
Ma perché questa storia mi ha cambiato la vita?
Per una grande verità e per un paio di frasi dette da Robert Kincaid, il protagonista, un fotografo che incontra Francesca Johnson, moglie di un agricoltore dell’Iowa.
La vita ci riserva meravigliose sorprese.
Questa è una grande verità ma noi, specialmente superata la soglia degli anta, tendiamo a dimenticarcene. Eppure trascorriamo gli anni giovanili credendo ciecamente in essa. Ogni porta socchiusa ci provoca un prurito immediato nelle mani che non trovano pace finché non proviamo a spalancarla, aprirla o almeno dare una sbirciatina al suo interno.
Siamo curiosi e fiduciosi, affamati di nuove esperienze.
Poi accade che questa fiducia venga meno, iniziamo a temere che dietro quella porta possa esserci qualcosa di spiacevole, spesso facciamo finta di non vederla e tiriamo via dicendoci che è meglio lasciar perdere.
Un incontro casuale.
I due protagonisti si incontrano del tutto casualmente e per miracolo entrambi decidono di aprire quella porta immergendosi nel mondo che trovano al di là di essa, nonostante le difficoltà che questo comporta.
Si fidano perché comprendono che ciò che rende una sorpresa meravigliosa non è la sorpresa in sé, ma il modo in cui ci abbandoniamo ad essa.
Le due frasi magiche.
Per quanto riguarda le due frasi che l’attore protagonista recita, la prima è quella che viene detta a Francesca in risposta alla sua affermazione di essere abbastanza soddisfatta della propria vita che però non era stata quella che lei aveva sognata da ragazza.
Robert le risponde, citando una frase da lui scritta nel suo taccuino di viaggio, “I vecchi sogni erano bei sogni; non si sono avverati, ma sono contento di averli coltivati”.
Che dire? Questa frase mi ha permesso di far pace con tutto ciò che credevo di non essere riuscita a realizzare fino ad allora, facendomi comprendere che il giudice accusatore, di quella che credevo fosse una serie di insuccessi, ero io e che quindi a me sola spettava il compito di perdonarmi e amarmi per aver coltivato quei preziosi sogni, indipendentemente dal fatto che essi si fossero o meno avverati.
E poi, per fortuna, ci sono gli imprevisti.
Francesca durante la loro prima cena afferma di temere gli imprevisti e Robert le risponde che gli imprevisti fanno parte della vita e che se le persone imparassero a contare su di essi, invece di temerli, tutto sarebbe più entusiasmante perché ogni imprevisto rappresenterebbe una preziosa occasione per un cambiamento.
Una grande verità e un paio di preziose frasi.
Abbastanza da avervi incuriosito?
3 Commenti
Due attori eccezionali ed insostituibili!
Il film l’ho visto ma parecchi anni fa e non ricordavo più le frasi da te citate.
Concetti preziosi capaci di farci cambiare opinione sulle nostre scelte dla vita concedendoci di passare da sconfitti perché non raggiunti alcuni obbiettivi a contenti di aver almeno pensato di poterli raggiungere. Grazie Milena sei unica‼️
Se ti capita goditelo nuovamente.
Io lo rivedo ogni tanto e ci trovo sempre nuovi spunti di riflessione. Grazie a te Marzia.
Grazie Milena ❤️ l’ho visto e rivisto perché anche secondo me habuna magia particolare e tu come sempre l’hai estrinsecata, grazie 🥰