Parole Gentili

MIO PADRE E IL MARE.

La casa era sulla spiaggia.

Di notte dormivo bene perché mamma mi lasciava le finestre aperte.

 «Così senti l’odore del mare e la canzone delle onde» diceva mentre mi scostava i capelli dal viso ancora caldo di sole.

«E domani ti sveglierai felice perché nessuno si può svegliare triste in faccia al mare».

Mi addormentavo su questa promessa che ogni mattina era mantenuta.

Al primo raggio di sole mi mettevo a sedere sul letto con i piedi che a terra ancora non toccavano e tiravo su la testa per vedere l’azzurro liquido del mare prima di ogni cosa. Poi andavo alla finestra percorrendo l’acqua con lo sguardo in cerca di lui e poco dopo ecco … riconoscevo le sue bracciate… destra, sinistra, destra, testa fuori dall’acqua a prendere aria e di nuovo destra, sinistra, destra.

Mio padre era in spiaggia già alle sei.

Le volte che ero sveglia lo vedevo seduto sulla sabbia, con lo sguardo all’orizzonte e le spalle al mondo e in quel mondo c’eravamo pure noi che per quanto lo amassimo, mai lo avremmo reso più libero e felice del mare.

Restava lì, col suo costume azzurro, senza asciugamano, senza nessuna protezione oltre al sole e al sale.

Restava lì in attesa del segnale.

«Qual è il segnale papà?» gli avevo chiesto e lui mi aveva risposto.

«Il segnale è quando il cuore mi salta un battito perché il richiamo è troppo forte».

E allora si dirigeva verso l’acqua, un tuffo subito, senza aspettare e poi le lente bracciate destra, sinistra, destra.

Nuotava in quel modo per ore, io lo seguivo con lo sguardo fino a quando spariva e allora tornavo a giocare ma sempre con un occhio all’orizzonte e solo quando riconoscevo il suo ritorno, mi accorgevo che per quel tempo avevo respirato meno di quello che serviva.

La domanda.

Un giorno chiesi a mia madre

«Ma tu non sei preoccupata quando sparisce e non lo vediamo per niente?»

«Lo affido a Dio ogni volta. Se mi preoccupassi, si offenderebbe» rispose.

«Chi? Dio o papà?»

«Dio non si offende mai Milena» rispose mentre il vento baciava i suoi occhi verdi e le toccava il viso con pudore.

I saluti

Quindi cari lettori, restate pure in attesa del segnale che questa estate vi manderà e siate fiduciosi nel fatto  che Dio vi accompagna perché gliel’ho chiesto io. Per ognuno di voi.

Noi ci ritroveremo in questo blog il 4 settembre con un nuovo articolo, nel frattempo siate felici.

 

 

Milena Maggio
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8 Commenti

  • Angela

    “Dio vi accompagna perché gliel’ho chiesto io”! Grazie mille cara Milena. ❤️

    • Milena Maggio

      Grazie a tutti voi💖

  • Roberta

    Milena, grazie ! Che racconto meraviglioso che rileggo ancora una volta con gioia ❤️ e che bello il tuo amorevole augurio che accolgo e ricambio con un grande abbraccio ❤️

    • Milena Maggio

      Grazie a te Roberta, é una gioia per me condividere questi ricordi cari♥️

  • Lucia

    Che dolcezza amica mia!! ❤🙏🏻
    La sento. La preoccupazione, l’amore, la cura.
    Grazie per questo ricordo condiviso con noi. 🙏🏻

    • Milena Maggio

      Mio papà con le sue nuotate é uno dei ricordi più cari. Era il mio eroe quando partiva con quelle bracciate lente e costanti.
      Grazie infinite Lucia amica cara e preziosa🌹♥️

  • Anna

    Oggi sono vent’anni che mio padre è scomparso. Grazie Milena mi hai commossa 🩷

    • Milena Maggio

      Che le mie parole allora onorino anche la sua memoria. Ti abbraccio cara Anna e buona estate 💖

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